martedì 19 agosto 2008

Lasagni or Chicken

Quando questa mattina Alberto, Chiara e Vera mi hanno lasciato alla Malpensa, faceva un sacco caldo, anche se dentro c'era l'aria condizionata.
Dire ciao a tutti è stata una cosa lunga, sapevo che sarei partito da molto tempo. Ma girarsi e prendere un aereo mai avrei pensato potesse essere doloroso.
Va bene, il tono di questo primo post non sarà affatto allegro. Ci sono tanti punti positivi in questa giornata e se adesso che sto scrivendo non li vedo è perchè forse sono stanco, così stanco che non mi reggo neanche seduto.
Andiamo con ordine. Volo perfettamente in orario, posto a sedere con spazio per le gambe (pregella), schermetto per vedere i film, bagno a portata, posto accanto libero, mi offrono il Sole 24 ore (solo a me, chissà perché),dico grazie, ma io circa 8 al giorno le dormo, solo che il sole 16 ore era finito. Chissà dove...
Giornale risultato inutile, perché appena le nuvole hanno coperto la terraferma i miei occhi si sono irrimediabilmente chiusi.

"Lasagni or Chicken, Lasagni or Chicken, Lasagni or Chicken?"
non so se fosse più di plastica il pollo con riso che mi ha svegliato o il sorriso di bandiera delle hostess. Gentilissime, è vero. Però ho ogni tanto la sensazione che se non ci fosse qualche regolamento che lo vieta potrebbero rispondere malamente da un momento all'altro.
Il viaggio prosegue senza intoppi, arrivo a Newark all'1 e 30.
Però scopro che accidenti non posso inviare messaggi negli USA. Quindi io che mi volevo vedere con Viviana, Ilaria e il Guinny che poi partono non riesco assolutamente.
Incontro Giada alla coda delle immigration, e facciamo la strada assieme fino alla stazione dei treni di NY. Questa cosa è stata divertente perchè da perfetto turista mi sono trovato invece a fare da guida, grazie ai racconti di Wayne.

Prendo un taxi per andare a Brooklyn: 50 chili di bagaglio e 3 cambi con la metro mi hanno fatto pensare che sarebbe stata una buona idea. L'autista indiano mi porta davanti a casa, ma una volta arrivato mi dice "stai attento, questa è una brutta zona". Deja Vu..
Arrivato a casa di Lisa, a broccolino, inizia un lodevole battibecco con il telefono a gettoni che non mi faceva chiamare Lisa. Ero fuori dalla porta di casa sua e lo stramaledetto telefono non mi faceva parlare con lei, così lei nn poteva sapere che io ero là.
Il telefono a gettoni sta davanti ad un Deli portoricano. Quando sono entrato per chiedere da cambiare mi hanno guardato tutti un pò male. impressione mia. Infatti è successo poi che mentre io stracatafottevo il telefono contro la cabina perchè non riuscivo a chiamare,si è avvicina una ragazza che gentilmente mi fa "se devi chiamare qui a NY ti usa questo" e mi porge il suo cellulare.
Un minuto dopo Lisa mi accoglieva in casa.
I muri della stanza vengono sorretti dai bordi del letto. Un letto portante. La stanza è davvero piccola, però è molto pulita. Quando sono entrato ho pensato subito alla stanza di addolorato. Solo che qui è a pianoterra anziche 50 metri sottoterra.
Poi niente, 4 chiacchere con Lisa, due passi nel quartiere, qualche bestemmia perchè sono un pigrone che puzza e nn ha voglia di lavarsi (domani mattina, promesso).
Qui sono tutti gentili, per ora. Solo l'umore oggi è un filo salterino. Ora mi sento un po' sperduto quaggiù. Domani sarà una lunga giornata.

3 commenti:

dr.Ilmo ha detto...

.comSuerte para tu vida newyorkese buscando tu suerte. Cuidate hermanito.

Karin ha detto...

Il tuo blog è nella lista dei preferiti, mi piacerà leggere le tue avventure ogni giorno.

Un abbraccio

Karin

Fabio Fava ha detto...

..ci mancava giusto il blog di Uaz!..tasto destro, aggiunto ai preferiti..dìvoscion..