martedì 2 dicembre 2008

What happened in Houston

Così si è conclusa la parentesi texana. Sono tornato a New York dopo il soggiorno tra le bistecche da tre dita ed i condotti petroliferi.

Non ho avuto il tempo di aggiornarvi, e forse le nemmeno la tempra morale per farlo. E poi ero con gli zii e le cuggine e volevo stare con loro piuttosto che con me stesso e con il mio computer: quello posso farlo tutti i giorni.


E' la prima puntata,arriva solo a due ore dopo l'atterraggio. se è noiosa non leggetela. Però ditemelo, anche come utente anonimo...va bene lo stesso.


Il viaggio è iniziato dopo la partita dei Knicks. Eravamo io, Valerio, Benedetta, Fabio e due suoi amici molto simpatici, Andrea e Matteo. Appena seduti abbiamo cominciato ad abboffarci delle peggio porcherie americane: Nachos and cheese, hotdogs lunghi un piede, pretzel, sacchetti di candies e birre light(il peggio del peggio).

Appena seduti accanto a noi si è seduta una coppia di amici (amici secondo lei, per me lui cercava il secondo livello della relazione ad uno stadio orizzontale), Susan e Kevin. Fatto sta che lei attacca bottone con gli italiani, gli italiani reggono il gioco e si spara cazzate per tutta la partita, che fra l'altro era una pena mortale.


I Knicks si sono presentati molli e demotivati e dopo un quarto e mezzo hanno perso uno degli uomini migliori, Nate Robinson. Nel frattempo The Chosen One, LeBron James, faceva urlare la folla del MSG con le schiacciate durante il riscaldamento, sparava geyger di borotalco, e si burlava dei knickers....Così la partita era formalmente finita alla fine del primo quarto. 


Totale, lo spazio per le porcherie da mangiare e le cazzate si è dilatato fino a che nelle file vicino a noi siamo diventati noi la vera attrazione, anche se uno sguardino a LeBron ogni tanto bisognava buttarlo.


Alla fine con Susan e Kevin ci siamo andati a bere una birra. Ho scoperto che Kevin è un insegnante di atletica leggera e pallacanestro del liceo, mentre Susan deve essere solo mooolto ricca di famiglia e di mestiere si licenzia. Ho cercato di capire che cosa facesse nella vita e mi ha solo parlato di lavori che ha lasciato...La serata è durata parechioto. Alla fine verso le 3 e mezza ci siamo mossi. Son dovuto andare a casa di Fabbbbio e Benedetta perchè avevo bisogno dello zaino che avevo prestato a Fabbbbio per prendere l'aereo. Già che sei lì non vuoi fare una partita a Burraco?


Dovete sapere che il burraco è diventato per noi una grandiosa attrazione Newyorkese, più degli schermi di Times Square e degli animali dello zoo di Central Park. Quella sera il burraco stabiiliva chi avrebbe dormito nel letto e chi sul divano a casa Rocca, dal momento che Andrea e Matteo hanno soggiornato lì.


Fatta la partita a Burraco erano le 5, sono arrivato a Brooklyn che erano le 5 e mezza. Il tempo di far la valigia, parlare un attimo con l'Italia e si erano fatte le 6 e mezza: tempo di mettersi in marcia per LaGuardia.


Arrivare a Laguardia è un viaggio lunghiiiiissimo da casa mia, quindi avevo pianificato 2 ore di tragitto. Invece tutte e 3 le metro sono arrivate all'istante e l'autobus anche. così il 40 minuti ero lì. Il volo era in orario e sono riuscito a non addormentarmi mentre lo aspettavo.


Montato sull'aereo non ho avuto nemmeno il tempo di rendermi conto di prendere il volo che stavo già dormendo. Mi sono svegliato che i passeggeri si stavano slacciando la cintura. Il volo più breve del mondo per me...


Quando sono uscito dall'aereoporto non pensavo, ma ero ogni minuto più allegro e quando è arrivata Patrizia non mi sembrava vero, ero proprio contento. 

A NY c'erano -3, a Houston si stava abbondantemente sopra i 20 gradi e l'umidità al sole era indisponente ma la sensazione del jeans appiccicato è meglio di quella del jeans di cartone.


Poi, la magia, la zia si infila in un ristorante: Taste of Texas. Un ristorante vero, non una catena. Un ristorante dove la specialità è la carnazza. Qui si consumava una scommessa un tempo: chiunque riuscisse a mangiare più carne del record precedente aveva il pasto offerto dalla casa. Il record si attestava intorno alle 130 once, più o meno 4 chili. La mia bistecca era "solo" una trentina di once, ottoetti. De-li-zio-sa. Poi il vantaggio è che siccome il Texas è un posto di cafonazzi, ho potuto sgranocchiarmi l'osso vunciandomi tutto senza che nessuno facesse nemmeno caso. Sono uscito con il sorriso ebete del soddisfatto, rincoglionito dello stanco e provato del sazio: una bellezza....

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Poi il vantaggio è che siccome il Texas è un posto di cafonazzi, ho potuto sgranocchiarmi l'osso vunciandomi tutto senza che nessuno facesse nemmeno caso."

OH YEAH!!! Concordo soprattutto sul cafonazzi, ma anche la carne... che tantissima roba... ovviamente affogata nella salsa barbechiù!!!!

Anonimo ha detto...

e bravo uaz,vero stile
mamma tua